La proposta di una legge quadro sui servizi

By 28 Agosto 2018Table & Speech

La proposta di legge sui Servizi rappresenta sin dal 2014 un obiettivo mai venuto meno per ANIP-Confindustria. Il progetto mira a colmare un gap legislativo che, allo stato attuale, è causa di ingenti perdite economiche per le nostre imprese, tali da minarne la capacità di espansione e l’operatività nel complesso segmento dei servizi integrati. Come noto – nell’attuale sistema degli appalti – registriamo e stigmatizziamo da anni il fenomeno dalle aggiudicazioni al massimo ribasso, dalle offerte anomale che abbassano la qualità dei servizi resi, riflettendosi altresì sulla collettività e sui lavoratori le cui condizioni non possono che peggiorare laddove si continui con tale pratica.

Il progetto di una legge quadro mira a: delineare il perimetro del comparto dei servizi di «facility», «facility management», «global service» e «city global» spingendo verso una migliore qualificazione dei servizi resi e incrementando la qualità e l’innovazione tecnologica nel settore; definire la «carta di identità» delle imprese operanti nel comparto, le quali svolgono un’importante funzione di sostegno alle pubbliche amministrazioni e alle imprese, dando risposta alle sempre maggiori esigenze di esternalizzazione e razionalizzazione di detti servizi propri sia della committenza pubblica, sia della committenza privata; dare la giusta dignità a un settore che, anche in un momento di grave crisi e recessione economica – e non solo – come l’attuale, continua a garantire, incrementandoli, lavoro e occupazione e a produrre ricchezza per il « Sistema Paese ».

Obiettivi:
 favorire la maggiore liberalizzare i servizi di gestione degli immobili;
 razionalizzare le procedure ad evidenza pubblica secondo princìpi di riduzione dei costi e di semplificazione delle pratiche amministrative;
 favorire lo sviluppo di occupazione regolare e contrastare il lavoro nero; 
tutelare le imprese nelle ipotesi di ritardo nei pagamenti dei corrispettivi;
 favorire l’ordinato sviluppo del settore.

Il progetto prevede anche degli strumenti tesi ad arginare gli effetti infausti provocati dall’annoso problema del ritardo nei pagamenti: questione questa peraltro strettamente connessa con le problematiche afferenti all’accesso al credito, particolarmente sentite dalle imprese del settore. In tale ambito da un lato, soprattutto a beneficio dei lavoratori, è prevista una vera e propria forma di responsabilità solidale delle stazioni appaltanti (committenti pubblici) in caso di omesso versamento da parte degli appaltatori e dei subappaltatori delle retribuzioni e dei contributi previdenziali dovuti ai propri lavoratori per l’esecuzione dell’appalto – cercando, peraltro, con ciò di uniformare sul punto la normativa vigente per i committenti pubblici a quella in vigore per la committenza privata; dall’altro lato si introduce un’apposita disciplina per favorire l’accesso al credito da parte delle imprese di settore, tenendo in debita considerazione sia che tali imprese sono labour intensive, sia la circostanza che le medesime imprese (proprio per la tipologia di servizi prestati e, quindi, a differenza di quelle operanti, ad esempio, nel settore dell’edilizia e della mani- fattura) non hanno a disposizione i beni e, più in generale, gli asset abitualmente ritenuti idonei dal mercato creditizio ai fini della concessione del credito.

Infine, un ulteriore ambito di inter vento prioritario si è delineato in relazione alla previsione di disposizioni in tema di formazione professionale nel settore di interesse. In particolare, si segnala la proposta di istituire uno specifico indirizzo per i percorsi di studio degli istituti professionali nonché, a livello regionale, appositi corsi di formazione professionale.
 La legge stabilisce con chiarezza cosa si intenda per servizi di Facility. In particolare, le definizioni di facility, servizi di facility, facility management, global service e city global o facility management urbano costituiscono il punto di partenza per una migliore qualificazione dei servizi resi ai fini dell’incremento della qualità dei servizi resi anche attraverso un sempre maggiore ricorso all’innovazione tecnologica nel settore nonché per la «tipizzazione» delle relative forme contrattuali.
 Con riferimento all’ambito di applicazione oggettivo è stata integrata la definizione di servizi di facility management già contenuta nelle norme UNI, prevedendo espressamente le singole tipologie di servizi di facility disciplinati dalla proposta di legge. In tale contesto, si segnalano, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo, i servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria di immobili e di impianti, di progettazione e costruzione interventi di riqualificazione e manutentivi tesi anche al risparmio e all’efficientamento energetico, di pulizia, di illuminazione e di sicurezza.

Alla luce delle novità normative sopraggiunte in materia di Appalti, ANIP-Confindustria vuole ulteriormente migliorare la proposta di legge sui Servizi, ma soprattutto avvierà un percorso di dialogo con i soggetti coinvolti e con il Governo, per concepire un provvedimento utile, efficace e sempre più puntuale. Ideale culmine di tale percorso virtuoso, viene individuato da ANIP – Confindustria nella possibilità di attribuire una Delega ad hoc per i Servizi da parte del Governo, così da sancire – a livello politico e istituzionale – l’acclarata importanza che il settore riveste nel sistema economico italiano.